L’8 e 9 luglio 2016 al Palacongressi di Rimini si è tenuta la quarta edizione del Web Marketing Festival.
Sono state due giornate molto intense, divertenti e positive, ricche di incontri e di speech interessanti. Gli stand degli sponsor erano moltissimi con alcune aziende e prodotti che catturavano sicuramente l’attenzione. C’era poi un’ala dedicata alle start-up, da alcuni amici definita “girone” delle start-up, e anche un contest apposito per premiare la più innovativa. Gli speech erano davvero una miriade, e purtroppo ne ho potuti vedere solo alcuni, di cui vi parlo più avanti.

Versione breve

C’è stata una grande affluenza di persone, ottime occasione di networking (sia durante che a margine dell’evento), molti speech ben presentati che hanno suggerito ottimi argomenti su cui condividere esperienze e imparare qualcosa in più. Le probabilità di incontrare persone, prodotti e servizi utili anche tra gli stand degli sponsor erano elevate. L’organizzazione mi è sembrata buona anche se alcuni aspetti potrebbero essere forse migliorati nelle prossime edizioni (ad esempio pricing, definizione programma, affollamento sale speech).

Versione lunga

Anche se parziale, di seguito aggiungo qualche dettaglio un breve resoconto della due giorni riminese. Per tutti i dettagli e le registrazioni visitate il sito WMF e seguite i loro canali social.

Giorno 1

wmf16_IMG_20160708_102330L’inizio in sala plenaria è stato a dire la verità un po’ sottotono, forse perché la sala principale del Palacongressi di Rimini è davvero enorme e il pubblico e i presentatori, vista la distanza dal palco, anno avuto bisogno di qualche minuto per “scaldarsi” ed entrare in sintonia col pubblico. La sala plenaria era comunque davvero molto bella e ben organizzata, anche se personalmente non ci ascolterei concerti dal vivo.

Poi comunque è arrivato l’ospite a sorpresa, Paolo Cevoli, che ha fatto fare grasse risate unite a sane riflessioni di marketing a tutta la platea. I più conosceranno Cevoli per la sua popolarità con Zelig, ma in realtà è arrivato a fare il wmf16_IMG_20160708_111827comico dopo una serie di altre diversissime esperienze. Già all’inizio degli anni ’80 gestiva infatti una catena di fast food all’italiana, di cui ha raccontato sul palco qualche aneddoto compreso il fatto che ai tempi avevano una rete informatica fatta di Mac plus comunicanti con modem ad accoppiatore acustico. Tra le risate inevitabili ha comunque espresso concetti importanti per il marketing e riprendendo quanto detto da Cosmano ha ribadito che anche quando parliamo di web al centro c’è sempre la persona. Ha salutato il pubblico con due massime che ha sperimentato direttamente nella sua vita personale e professionale, che possono sembrare banali ma non lo sono affatto: “chi non serve non serve” e “quando il cliente è contento siamo contenti anche noi” aggiungendo l’augurio a tutti di avere e conservare sempre “ignorantezza” e autoironia.

Tra gli speech più interessanti che ho potuto seguire il primo giorno vorrei citare quello di Andrea Saletti che ha parlato delle ultime scoperte in campo di neuromarketing con tanto di case study, un argomento molto interessante, in particolare il discorso sul contesto e i termini di paragone. Personalmente mi piacerebbe espandere questi aspetti anche con alcuni approfondimenti dal punto di vista della privacy lato utente: mettere al centro la persona è essenziale per veicolare il proprio messaggio ma senza mai dimenticare che serve anche per rispettarla.
Altro speech che mi è piaciuto è stato quello di Francesco Fiore che ha presentato un case study che sicuramente presenterò ad altri clienti che devono ripensare la propria strategia dopo “gli anni d’oro”: non aver paura di tagliare il catalogo ed ampliare gli orizzonti, tanto per cominciare. Mi associo inoltre al suggerimento di separare le problematiche strutturali da quelle di marketing durante l’analisi iniziale, per evitare di confondere sia gli obiettivi che la strategia.
Altri speech interessanti sono stati quello di Enrico Falappa in merito ad alcune metriche tipiche della Busines Intelligence che dovrebbero sempre essere tenute in considerazione, l’intervento di Giorgia Zambianchi e Lorena Piai soprattutto per la parte dei modelli di attribuzione del valore degli analytics e quello di Marie Polli, in particolare per la prima parte dello speech in cui ha raccontato in modo davvero simpatico cosa fare e cosa non fare col proprio ecommerce.

Intermezzo

La serata di venerdì è stata una ghiotta occasione per organizzare una cena con amici e partner ad alto tasso di “romagnolità”, a base di ottima cucina e di chiacchiere d’affari e sano cazzeggio.

Giorno 2

wmf16_13669113_10209909555563662_7778192781471943768_nHo seguito con molto interesse il panel in sala plenaria dedicato a Terrorismo e Digitale, animato tra gli altri da Roberto di Caro e Riccardo Meggiato in cui si è parlato sia di azioni di marketing strategico lunghe 40 anni che del rapporto della propaganda terrorista con i social media e anche, infine, di come questa propaganda può essere contrastata evitando magari che diventi azione invece che rimanere solo propaganda.
Cambiando completamente argomento sono poi approdato in sala Management dove l’Istituto Italiano di Project Management, nelle persone di Alessandro Quagliarini e Massimo Pirozzi, ha presentato il nuovo corso del project management chiamato, forse con poca fantasia, PM 2.0: la differenza profonda rispetto alla gestione “classica” consiste nella presenza di molti stakeholders diversi coinvolti nel progetto e nella necessità di gestire tutte queste relazioni allargate, che per di più sono ormai completamente distribuite e non più centralizzate come una volta.
Sempre in ambito PM mi è piaciuto lo speech di Enrico Maioli relativo alla loro metodologia di gestione dei progetti web chiamata FLOW, basata su 4 macroblocchi funzionali (analisi, strategia, sviluppo, post) e molteplici strumenti di gestione e controllo che fanno della semplicità e della rapidità le loro armi migliori.
Altro speech molto interessante quello di Giada Cipolletta, amica e partner, che ha incantato la platea parlando di Customer experience e content strategy e aggiungendo alla “ignorantezza” con cui ha aperto Cevoli la “contentezza” che dovrebbe essere prodotta in chi crea e in chi fruisce contenuti di qualità.

Mi è dispiaciuto non poter vedere altri speech che promettevano argomenti davvero interessanti, ma a breve saranno disponibili le registrazioni e conto su quelle!

Appuntamento alla prossima edizione del Web Marketing Festival a Rimini a giugno 2017!