Durante l’ultimo viaggio in quel di Milano, in occasione dell’E-commerce NetComm Forum, abbiamo colto occasione di incontrare clienti e partner e siamo stati in giro per la città un paio di giorni.

E’ così che nel giro di poco tempo abbiamo utilizzato diversi mezzi di spostamento tra metro, Uber e myTaxi e vogliamo condividere l’esperienza dal punto di vista del servizio per il cliente ma anche della bontà delle applicazioni che permettono di usarlo.

Metro

azienda_trasporti_milanesi_atmNon ci mettiamo certo a spiegare cos’è! Il vantaggio è un costo basso e tempi di percorrenza che più o meno sono sempre costanti permettendo di pianificare la durata con un minimo di precisione. Il difetto principale è che spesso va in tandem con un Km o due a piedi per arrivare a destinazione, che di per sé fa solo bene alla salute, ma spesso rischia di scombinare i piani.

Ma veniamo all’interfaccia utente del servizio: come compro il biglietto e come lo pago?
La metro ha un costo decisamente basso, di certo il più basso dei tre modi di spostarsi che abbiamo provato in questa occasione.
Attualmente il biglietto si può comprare tramite app ufficiale ATM, che abbiamo provato, ma ha lo svantaggio (a meno che aggiornamenti dell’ultimo minuto per la versione Android non ci sbugiardino) che il pagamento è fatto tramite un wrapper di PayPal, costringendoti ad immettere ogni volta a mano nome utente e password dell’account PayPal, senza salvarlo per gli utilizzi successivi. Inoltre il biglietto della metro comprato tramite app deve essere stampato al distributore automatico inserendo a mano il codice per poter essere poi passato al tornello. Insomma, attualmente comprarlo in tabaccheria è di gran lunga più semplice e rapido.
In teoria però dovrebbero andare a breve a regime i lettori ottici di codici a barre da passare direttamente ai tornelli, staremo a vedere.

Uber

uber-logoFamosa quasi più per le proteste dei tassisti che per la bontà della app, permette di utilizzare macchine con conducente per muoversi in molte città del mondo, Milano compresa.
Sicuramente comoda come un taxi, che ti deposita davanti alla destinazione, ed efficiente nel servizio.

Come chiamo una macchina e come pago?
L’app in questo caso è davvero ben curata, con indicazioni precise e una buona facilità di utilizzo. Molto comoda la funzione che ti da una stima del prezzo della corsa,con tutte le variabili stradali del caso ovviamente, dopo aver impostato i punti di partenza e arrivo: spesso può fare la differenza nel decidere come spostarsi. Gli svantaggi sono il costo un po’ più elevato rispetto al taxi, ma non di molto per la verità, e l’effettiva disponibilità di auto che non è detto sia sempre sufficiente.
Il pagamento è fatto tramite carta di credito, automaticamente, a fine corsa, purché l’abbiate inserita e verificata quando vi siete registrati. Il pagamento più comodo tra i tre esaminati.

MyTaxi

logo_mytaxiUn’app nuova di zecca, almeno in Italia, visto che è sbarcata da pochissime settimane ed eravamo curiosi di provarla.
MyTaxi, come fa intuire il nome, è dedicata solo a tassisti con licenza e di fatto tende a fare quello che fa Uber con le auto private: evitare di usare il telefono per prenotare dettando a voce tutte le informazioni che tipicamente è più facile raccogliere dallo smartphone che chiedendo al bar all’angolo, prima di tutto la posizione attuale.

Il pagamento avviene tramite carta di credito, anche in questo caso registrata e verificata prima se non volete perdere tempo. Il costo del taxi, tipicamente, è un po’ inferiore rispetto ad Uber, con tutte le variabili stradali anche in questo caso.
L’app è ben fatta, anche perché non è in realtà nuova, ma è un servizio che all’estero funziona su grossi volumi da almeno 6 anni. L’interfaccia è ben fatta e intuitiva, ma ha un paio di clic in più rispetto ad Uber: la conferma della richiesta dell’auto, che viene così chiaramente indicata essere vincolante (ovvero poi si paga anche se si annulla la corsa), e la conferma di pagamento a fine corsa.
La prima conferma alla fine sarebbe anche utile, visto che ti dice quando stai effettivamente per impegnarti a pagare, se non fosse che non è possibile fare una stima del prezzo in nessun modo e la destinazione viene immessa solo dopo aver confermato. La seconda conferma invece consiste nel fatto che il tassista a fine corsa immette il prezzo dal tassametro, tu confermi dallo smartphone e poi attendi la transazione. Un pochino meno veloce, ma probabilmente doverosa visto che si parla di taxi, con le regole del caso.

Considerazioni

Considerando la metro come outsider, gli altri due servizi sono abbastanza equivalenti come facilità di utilizzo, anche se come appeal generale forse Uber è un ancora un pochino superiore e leggermente più veloce in fase di pagamento.

La migliore sensazione che abbiamo avuto però consiste nel fatto che questo tipo di servizi, indipendentemente dalla città e dalle proteste delle varie parti che si fronteggiano anche in aule di tribunale, rappresenta un trend chiaro per la mobilità del futuro: il cliente vuole interazioni semplici e allo stesso tempo precise con il servizio che sceglie di utilizzare.

Non si può continuare a fare tutto al telefono come ai bei vecchi tempi insomma! 🙂